La Tecnologia

La filosofia

Ovunque rivolgiamo la nostra attenzione vediamo energia che viene scambiata, assorbita o che rimane concentrata in forme stabili. Abbiamo inventato strumenti che ci permettono di misurare e utilizzare questa energia, sappiamo riconoscerne gli effetti e siamo in grado di consumarla e spesso, purtroppo, di sprecarla.

In una normale impresa sportiva è l’energia muscolare necessaria al lavoro e alla prestazione degli atleti impegnati nell’evento che prendiamo in considerazione. Nel caso di una spedizione alpinistica l’attività si svolge in un ambiente naturale oggettivamente difficile ed ostile alla presenza dell’uomo, un luogo non adatto a una presenza stanziale. Un ambiente unico e raro che dovrebbbe rimanere incontaminato e non conservare tracce del passaggio dell’uomo che lo percorre.

Le forti energie naturali presenti nell’ambiente montano, si esprimono spesso con forze ed effetti dirompenti. Sole, vento ed acqua sono i principali elemnti in cui l’alpinista che sale una montagna si immerge e convive la sua breve esperienza, insieme alla provvisoria comunità che con campi e tende abita questi luoghi selvaggi.

Noi non siamo quasi più abituati a riconoscere l’energia nelle sue vesti “originali”: inoltrarci su di un’alta vetta, la più alta, alla luce, al freddo, al caldo, al vento e correre, camminare con fatica, mangiare, dormire in tende come nomadi, ci avvicina alle fonti primordiali dove l’energia mantiene il suo aspetto primitivo, di pietra e di luce. Uno spazio infinito dove riconoscere, rispettare e risparmiare le energie diventa indispensabile, non solo per non lasciare tracce del proprio passaggio, ma per integrare al meglio il nostro essere nell’ambiente che ci accoglie con tanta energia.

La pratica

Due aspetti principali verranno sviluppati durante la spedizione.

1. analisi delle energie coinvolte in una spedizione alpinistica.
Analizzare le energie impegnate – utilizzate e consumate – in una spedizione alpinistica d’alta quota con un obbiettivo sportivo ambizioso ed al limite del realizzabile come quello del Everest Speed Expedition, è un’importante occasione per studiare e sperimentare su uno dei più importanti ed urgenti temi del nuovo millennio: conoscere e riconoscere l’energia. Verrà dunque effettuata un’analisi ed un calcolo attento di tutte le forme energetiche in ballo nella spedizione: mezzi di trasporto, attrezzature, uomini, etc. Ogni elemento verrà analizzato secondo i consumi e le caratteristiche specifiche per ricavare il suo bilancio energetico, che inserito nel computo totale darà il quadro generale delle energie in ballo.

La spedizione sarà inoltre dotata di strumenti di misurazione degli elementi naturali quali solarimetro, anemometro, igrometro, barometro e termometro e di una strumentazione tecnica specifica per piccoli esperimenti scientifici quali tester, pinza amperometrica, sonde di temperatura e strumenti per analisi di aria e acqua.

2. utilizzo di energie rinnovabili per il funzionamento del campo base
Utilizzare energie alternative per il funzionamento delle diverse strutture del campo base, sarà un punto fondamentale del progetto Energie in Everest Speed. Ogni tenda delgi alpinisti avrà a disposizione un kit composto da:

· modulo fotovoltaico
· regolatore
· lampada
· presa per la ricarica di batterie (radio, videocamere, computer)
· torcia dinamo manuale

Il campo base sarà poi attrezzato con:
· Doccia solare
· Generatore di corrente composto da 4 pannelli fotovoltaici, regolatore, accumulatore ed inverter
· Generatore eolico
· Cucina solare (parabola e forno)
· Lampade a basso consumo per illuminazione tenda mensa e relax
· Pressa per lattine e bottiglie
· Contenitori per raccolta differenziata rifiuti
· Carica batterie solare

I campi alti sarannno attrezzati con pannelli flessibili in silicio amorfo per ricarica di batterie radio e videocamere.

Rifiuti

Nell’ambito di questo approccio attento all’ambiente e ad una sostenibilità dell’andare in montagna, si cercherà per quanto possibile di ridurre l’impatto dei rifiuti sull’ecosistema. La spedizione cercherà da una parte di ridurre gli eccessi di materiale e dall’altra di recuperare e differenziare i rifiuti prodotti ne corso della spedizione, onde consentire la loro eliminazione nel modo più corretto possibile e secondo le possibilità offerte dal territorio. Per i rifiuti più dannosi e non riciclabili in Nepal (soprattutto batterie e medicinali aperti e non consumati) si verificherà l’opportunità di riportarli in Italia.

Filippo Sala